L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) ha presentato il suo decimo Rapporto annuale, intitolato “Pace, giustizia e diritti: pilastri della sostenibilità”, il 22 ottobre presso la Camera dei Deputati. Il documento offre un’analisi dettagliata dello stato di avanzamento dell’Italia e del mondo verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030, evidenziando la necessità di un rinnovato impegno politico.

Il Rapporto sottolinea come l’attuale contesto globale sia caratterizzato da crisi multiple e da un rallentamento nei progressi su alcuni fronti cruciali, in particolare su “pace, giustizia e tutela dei diritti”.

L’analisi degli indici italiani rivela una situazione di stagnazione e, in alcuni casi, di arretramento. Rispetto all’anno precedente, l’Italia mostra un peggioramento per sei Obiettivi su 17, con un aumento solo per tre. Sul lungo periodo, rispetto al 2010, il Paese registra un peggioramento in sei ambiti (inclusi povertà, disuguaglianze e partnership). L’economia circolare si conferma l’unico ambito con un forte incremento.

A livello di obiettivi specifici, il Rapporto indica che, dei 38 Target analizzati, undici (il 29%) sono considerati raggiungibili entro il 2030, mentre la maggioranza non potrà essere conseguita. A livello globale, le proiezioni indicano che solo il 18% dei Target dell’Agenda 2030 sarà raggiunto.

 Il Rapporto evidenzia come l’instabilità geopolitica e i conflitti abbiano un impatto significativo sui progressi. Vengono riportati dati come il numero di 59 conflitti attivi nel mondo e l’incremento della spesa militare, che ha raggiunto il record di 2.700 miliardi di dollari. L’aumento del numero di persone forzosamente sfollate, oltre 123 milioni, dovuto a guerre e cambiamenti climatici, è un altro fattore chiave citato.

Nonostante il quadro complesso, il documento riconosce che la diplomazia internazionale ha continuato a produrre risultati, menzionando il “Patto sul Futuro” del 2024 e l’“Impegno di Siviglia per la finanza allo sviluppo” approvato nel 2025 da oltre 150 Paesi. 

Secondo l’ASviS, il Paese non si trova in una condizione di sviluppo sostenibile e necessita di politiche più incisive. Il Rapporto sottolinea la percezione, in molti casi, del tema della sostenibilità più come un “fastidio che un investimento sul futuro” e l’assenza di una strategia chiara post-PNRR, che espone l’Italia a “fragilità economica, sociale e ambientale”.

La proposta centrale dell’Alleanza si concentra sulla riforma della governance nazionale e sulla rapida definizione del Piano per l’Accelerazione Trasformativa (PAT), un impegno che il Governo italiano ha assunto in sede ONU nel 2023.

L’ASviS propone un percorso con tempistiche definite per rafforzare gli strumenti strategici nazionali:

  • Revisione della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (SNSvS) entro l’inizio del 2026.

  • Definizione del PAT entro la metà del 2026.

  • Approvazione di un nuovo Piano Strutturale di Bilancio (PSB) nel 2027.

Tra le misure proposte per rafforzare la partecipazione democratica e l’impegno sul lungo periodo, figurano l’introduzione della Valutazione d’Impatto Generazionale (VIG) – attualmente in discussione parlamentare – e l’approvazione di una normativa sul voto a distanza per i cittadini fuori sede.

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