L'adozione di modelli di business di economia circolare (CEBM) offre un percorso di crescita sostenibile, efficienza delle risorse e resilienza, promuovendo un sistema a ciclo chiuso, in cui prodotti, materiali e risorse vengono riutilizzati, riparati, riciclati o riadattati per ridurre al minimo i rifiuti e l'impatto ambientale. Tali modelli si concentrano sulla sostenibilità, sull'efficienza delle risorse a lungo termine e sulla creazione di nuove opportunità commerciali in linea con la crescente domanda globale di pratiche responsabili dal punto di vista ambientale. Inoltre, l'investimento nell'economia circolare allinea il capitalismo con risultati sociali e ambientali positivi, riducendo al minimo i rifiuti e le emissioni di gas a effetto serra attraverso innovazioni nei materiali, tecnologie di riciclaggio avanzate, ottimizzazione delle catene di fornitura ed estensione del ciclo di vita dei materiali.

In questo contesto, gli investitori che riconoscono il potenziale dei modelli di business circolari possono attingere a nuovi mercati, beneficiare di risparmi sui costi e proteggere i loro portafogli dalle crescenti pressioni ambientali e normative. In un mondo sempre più attento alla sostenibilità, investire in aziende orientate all'economia circolare non è solo una scelta responsabile, ma anche una strategia finanziaria intelligente.

Perché gli investitori dovrebbero interessarsi ai modelli di business circolari?

Per rispondere a tale domanda si possono fare alcune considerazioni. 

Domanda di mercato e preferenze dei consumatori. I clienti danno sempre più priorità alla sostenibilità e alla responsabilità ambientale. Sebbene questa tendenza vari da Paese a Paese e da cultura a cultura, le aziende che implementano i modelli di business circolari rispondono costantemente alla loro crescente domanda di prodotti e servizi circolari. I marchi che abbracciano i principi circolari possono aumentare la fedeltà dei clienti, differenziarsi sul mercato e costruire una reputazione più solida, che può portare a una crescita a lungo termine, tutti fattori che porterebbero anche a un ritorno economico per gli investitori coinvolti nel supporto di tali realtà aziendali.

Tendenze normative e politiche. I governi di tutto il mondo stanno introducendo strategie e politiche volte a ridurre i rifiuti e le emissioni di carbonio. Le strategie di economia circolare aiutano le aziende a conformarsi a queste normative in evoluzione, riducendo così i rischi normativi per gli investitori. Inoltre, le entità governative, sia a livello nazionale che internazionale, si stanno sempre di più attivando per supportare gli investitori sostenendo investimenti in tecnologie e processi circolari e prevedendo incentivi fiscali. Ne è un esempio il Piano d’Azione per l’Economia Circolare dell’Unione Europea. Inoltre, l’introduzione della Tassonomia Verde per la Finanza Sostenibile, lanciata dall’Unione Europea, agisce supportando gli investitori nell’identificare attività economiche sostenibili, tra cui le imprese con modelli di business circolari.

Efficienza delle risorse e riduzione dei costi. Gli investimenti in iniziative di economia circolari spesso si traducono in un'ottimizzazione delle risorse e in una riduzione dei costi operativi. Le aziende che riducono al minimo gli sprechi migliorano l'efficienza della catena di fornitura o prolungano la vita dei loro prodotti possono ridurre significativamente i costi di produzione e dei materiali. Queste efficienze possono portare a margini più elevati e a una maggiore redditività, a vantaggio degli investitori.

Innovazione e vantaggio competitivo. La transizione verso un'economia circolare sta stimolando l'innovazione in tutti i settori. Le aziende che sono all'avanguardia nello sviluppo di tecnologie sostenibili e di modelli commerciali circolari possono creare un forte vantaggio competitivo. Gli investitori in queste aziende beneficiano del potenziale di crescita associato alla creazione di nuovi mercati, prodotti e servizi in un mondo in rapida evoluzione.

Riduzione del rischio a lungo termine. I modelli lineari tradizionali che si basano in larga misura sull'estrazione delle risorse e sullo smaltimento dei rifiuti sono vulnerabili alle interruzioni della catena di approvvigionamento, alla volatilità dei prezzi e alla scarsità delle risorse. I modelli di business circolari, al contrario, costruiscono la resilienza concentrandosi sull'efficienza delle risorse, riducendo la dipendenza dalle materie prime e garantendo che le aziende siano preparate ad affrontare le sfide ambientali ed economiche future. Per gli investitori, questo significa ridurre il rischio a lungo termine e ottenere rendimenti più stabili.

In che modo gli investitori dovrebbero sostenere i modelli di business circolari?

Gli investitori, in quanto attori chiave nell'avanzamento delle strategie di economia circolare, possono sostenere l'adozione dei CEBM concentrandosi su diverse aree chiave di intervento:

Possono indirizzare i finanziamenti verso le aziende che danno priorità alle pratiche sostenibili, come quelle che impiegano tecnologie di riciclaggio innovative e metodi di produzione efficienti dal punto di vista delle risorse. Investendo in ricerca e sviluppo, gli investitori possono sostenere la creazione di nuovi materiali e processi che facilitino la riduzione dei rifiuti e promuovano la longevità dei prodotti.

Gli investitori possono incoraggiare le aziende a adottare modelli di business circolari, come il product-as-a-service o le opzioni di leasing, che riducono al minimo la proprietà e massimizzano l'uso delle risorse. La collaborazione con le parti interessate lungo le catene di approvvigionamento consente inoltre agli investitori di promuovere partnership che migliorano la trasparenza e la sostenibilità.

Sostenendo i cambiamenti politici che promuovono le iniziative di economia circolare, gli investitori possono contribuire a creare un ambiente normativo che sostenga gli obiettivi di sostenibilità a lungo termine, guidando la transizione verso un'economia più resiliente ed efficiente in termini di risorse.

Infine, nell'ultimo periodo i titoli dell'economia circolare, quali obbligazioni verdi, prestiti a impatto, green e climate bond o altri strumenti di debito destinati a finanziare progetti che rispettano criteri specifici legati all'economia circolare, hanno iniziato ad attirare l'attenzione degli investitori. Tuttavia, dovremo aspettare ancora qualche anno prima che gli investimenti basati sull'economia circolare diventino popolari.

Un viaggio di mille miglia inizia con un solo passo. La costruzione di un futuro volto alla riduzione dei rifiuti richiede un impegno collettivo per l'adozione dei principi dell'economia circolare e l'integrazione attiva degli investitori in questo processo di trasformazione. Gli sforzi di collaborazione tra imprese, investitori e istituzioni governative rafforzeranno ulteriormente questo cambiamento, portando a un approccio coesivo che non solo riduce i rifiuti, ma crea anche economie resilienti ed ecosistemi fiorenti per le generazioni future.

Laura Toschi

Laura Toschi, membro del Comitato Scientifico SIA, è Professoressa Associata in Imprenditorialità & Gestione dell’Innovazione presso l’Università di Bologna e vicedirettore dell’Executive Master in Technology & Innovation Management presso la Bologna Business School. In UNIBO ha conseguito il dottorato di ricerca in Management nel 2009 e la Laurea in Ingegneria Gestionale. È stata visiting scholar presso la Boston University (2008), lo SPRU (2011), l’University of Queensland (2017) e la Queensland University of Technology (2020). I suoi principali interessi di ricerca sono: finanza imprenditoriale e investimenti a impatto, imprenditorialità ambientale e sociale, transizioni di sostenibilità, gestione dell’innovazione, trasferimento tecnologico, commercializzazione della ricerca scientifica. I suoi risultati di ricerca includono pubblicazioni su riviste quali Research Policy, Ecological Economics, Journal of Business Venturing, Industrial and Corporate Change, Journal of Technology Transfer, International Small Business Journal e Technological Forecasting and Social Change.

Leila Ahmad Pour

Leila Ahmad Pour è assegnista di ricerca presso l’Università Luiss di Roma; la sua ricerca mira ad affrontare le problematiche ambientali contemporanee attraverso l’implementazione di modelli aziendali di economia circolare. Conduce ricerche per comprendere la relazione multiforme tra le pratiche di economia circolare (come il riciclaggio, l’upcycling e l’efficienza delle risorse) e il loro impatto sull’impegno sociale, tra cui l’empowerment della comunità, la creazione di posti di lavoro e il miglioramento della qualità della vita.

𝐒𝐈𝐀 𝟐𝟎𝟑𝟎 è il 𝐛𝐥𝐨𝐠 di Social Impact Agenda per l’Italia sulla 𝐅𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐚 𝐈𝐦𝐩𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐠𝐥𝐢 𝐒𝐃𝐆𝐬.

Pensieri, analisi e proposte per una nuova finanza a beneficio delle persone, delle comunità e del pianeta.

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