di Riccardo Barbieri, membro del direttivo ANFIR
Il protocollo firmato da ANFIR – Associazione Nazionale Finanziarie Regionali e SIA – Social Impact Agenda per l’Italia lo scorso aprile rappresenta per ANFIR una tappa di alto rilievo strategico nell’ambito di un percorso in direzione di sostenibilità avviato nel luglio 2022, in occasione della prima edizione degli Stati Generali dell’associazione. Il percorso avviato attribuisce infatti alla finanza sostenibile una posizione centrale nel percorso di evoluzione delle società Finanziarie regionali suscettibile di valorizzazione strategica (cd. approccio voluntary), in ottica di leva competitiva e di business rispetto al crescente pressing regolamentare rappresentato dalla normativa europea e dalle regole di vigilanza (approccio cd mandatory). In altri termini, non subire le regole ma coglierne le opportunità.
Sviluppare strumenti di finanza a impatto, un obiettivo comune per ANFIR e SIA
All’interno di questo percorso, che interessa le 18 società Finanziarie regionali attive in Italia (di cui 14 operano in regime in house providing come attuatori degli indirizzi della propria Regione, e 7 sono intermediari vigilati da Banca d’Italia ex art. 106 TUB) con oltre 1.600 addetti e circa 9 miliardi di euro di risorse tra mezzi propri e fondi di terzi in gestione (europei e regionali), l’impact investing contribuisce efficacemente al successo strategico dell’ ESG perché, dove la sostenibilità incontra ancora oggi difficoltà nel reporting dei risultati, la finanza a impatto si caratterizza ab origine per la misurabilità del vantaggio dell’investimento, nell’interesse del soggetto pubblico che lo sostiene. La costruzione di modelli standard di strumenti finanziari muniti di metriche di misurazione d’ impatto, obiettivo sfidante dell’accordo con SIA, rappresenta per ANFIR un’ottima occasione per valorizzare il ruolo territoriale delle Finanziarie regionali e il loro essere un valido complemento della governance delle risorse pubbliche.
Questo accade perché una tale direzione di lavoro contribuisce a evidenziare su base oggettiva e misurabile il ruolo fondamentale che esse, in quanto soggetto con mission orientata all’interesse pubblico, esercitano nel contesto di quasi mercato dei territori, in una logica di sussidiarietà orizzontale (non faccia il più grande a livello centrale ciò che può fare il più piccolo a livello locale), non sostituendosi all’intermediario finanziario privato (leggi banca), ma sopperendo laddove questo non può arrivare in quanto investitore in ottica di mercato.
Le esperienze regionali che “guardano” all’impact investing
Alcune finanziarie hanno già sperimentato esperienze a impatto di successo, prima del Protocollo con SIA: oltre a Torino Social Impact, piattaforma aperta operante nell’area metropolitana torinese nel campo dell’innovazione sociale e della finanza a impatto sociale, per rafforzare il sistema locale e qualificarlo come uno dei migliori posti al mondo per fare impresa e finanza di impatto, Finpiemonte ha realizzato nel 2021 il progetto Delfin (Interreg Central Europe 2014-20), nato per promuovere l’imprenditoria sociale nelle aree rurali e montane e combattere l’invecchiamento della popolazione e lo spopolamento extra urbano. La stessa, insieme a Finlombarda, ha partecipato al progetto IFISE (multi-region assistance nell’ambito Fi-Compass) destinato allo sviluppo di strumenti finanziari per l’economia sociale a valere su FESR e FSE, come
canali di funding alternativi al sistema bancario, chiuso nel 2019 con l’elaborazione di un percorso metodologico e di best practices di finanza orientata all’impatto a uso delle pubbliche amministrazioni, con focus sulle varie forme di social bond.
In seguito alle suddette esperienze, la Finanziaria piemontese, anche grazie alle opportunità della rete attivata con Torino Social Impact, ha avviato ulteriori proposte alla Regione, implicanti, a differenza dei progetti conclusi, un ruolo di apportatore di risorse mediante intervento diretto a valere su risorse proprie o fondi in gestione, nell’ambito dell’inclusione sociale e delle start up innovative a impatto sociale,
affiancando la competenza ed esperienza maturata da altri soggetti in partnership, tra essi importanti banche già collaudate in attività di impact finance. Contenuti di finanza a impatto, benché meno codificati in senso stretto, sono presenti nell’esperienza Jeremie FSE Lombardia gestita da Finlombarda nel 2008-09 per la capitalizzazione delle cooperative sociali, in alcune misure di aiuto e finanziamento per la transizione ecologica e digitale e per il terzo settore attivate da Fincalabra con requisiti d’impatto ex ante ed ex post, nonché in alcune azioni del Fondo di Partecipazione FESR 2021-27 gestito da Veneto Innovazione S.p.A. dedicate a transizione 4.0 ed efficientamento energetico.
Addizionalità e sussidiarietà, i principi guida per le Finanziarie regionali
Al di là dei suddetti casi specifici, si può ragionevolmente sostenere che l’intero ambito di attività e strumentazione finanziaria delle società finanziarie regionali sia vocato all’impact investing in quanto finalizzato per propria missione a risolvere le asimmetrie di territorio, generando quell’addizionalità di risultato a favore delle imprese beneficiarie dove, per limiti intrinseci alla propria natura, non possono arrivare né le risorse pubbliche a governance centralizzata né gli intermediari di finanza privata. Ciò qualifica di fatto le Finanziarie regionali come la terza via complementare in grado di fare leva pubblico – privato per orientare la spesa in direzione di sostenibilità e di vantaggio dell’investimento.
Riccardo Barnieri
Nato a Cagliari il 31/01/64, laureato con lode in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Cagliari, ha conseguito il master Luiss Management in Amministrazione, controllo e finanza delle Pmi.
Attualmente è membro del direttivo dell’ANFIR (Associazione Nazionale delle Finanziarie Regionali) dove coordina la Commissione sulla finanza d’impresa dedicata alla promozione e standardizzazione degli strumenti finanziari regionali per le imprese, e rappresenta l’associazione in FeBAF ed ASviS.
È inoltre membro dell’Expert working group ESG dell’EAPB (Associazione Europea delle Banche Pubbliche).
È abilitato all’esercizio della professione di Dottore Commercialista ed è iscritto nel registro dei Revisori Legali. Opera da oltre vent’anni nella finanza d’impresa cooperativa e nel sistema delle garanzie ed in particolare dei Confidi, come direttore generale di Fidicoop Sardegna e componente del Comitato Tecnico Assoconfidi.
Dal 2018 al 2021 è stato Consigliere e membro del Comitato Esecutivo di BPER Banca S.p.A., dove successivamente e fino allo scorso aprile ha ricoperto la carica di Vicepresidente e membro del Comitato Sostenibilità.
Più di recente è stato Consigliere e membro del Comitato Controllo e Rischi del Banco di Sardegna S.p.A. (Gruppo BPER Banca) e Consigliere di Sfirs S.p.A., finanziaria in house della Regione Sardegna ed intermediario vigilato ex art. 106 TUB.
Ha ricoperto in precedenza le cariche di Consigliere e componente del Comitato Rischi e, successivamente, di Vicepresidente della Banca di Credito Cooperativo di Cagliari.
𝐒𝐈𝐀 𝟐𝟎𝟑𝟎 è il 𝐛𝐥𝐨𝐠 di Social Impact Agenda per l’Italia sulla 𝐅𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐚 𝐈𝐦𝐩𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐠𝐥𝐢 𝐒𝐃𝐆𝐬.
Pensieri, analisi e proposte per una nuova finanza a beneficio delle persone, delle comunità e del pianeta.
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