30/12/2023 – È on line “Finance for Impact. 2023 Italian Outlook. The Journey to Radicality”, lo studio sul mercato nazionale della finanza a impatto sviluppato da Tiresia-Politecnico di Milano e Social Impact Agenda per l’Italia, in collaborazione con Impact Europe.  

Approfondendo i dati presentati in anteprima lo scorso ottobre, l’indagine offre una descrizione aggiornata dello stato dell’arte della finanza a impatto in Italia e alcune riflessioni sulle sue possibili traiettorie di sviluppo.

Impact investing in Italia, un mercato in crescita

I risultati descrivono un mercato dell’impact investing nazionale in fase di crescita, con 9.279 milioni di euro di AuM al 2022, di cui 79% investiti attraverso strumenti di debito e 21% di equity. 

A livello europeo, come evidenziato dagli ultimi studi del Global Impact Investing Network (GIIN) e di Impact Europe, gli Assets under Management (AuM) a fine 2021 ammontavano rispettivamente a 1.063 miliardi di euro e 80 miliardi di euro. In questo contesto, l’Italia pesava l’8,5%, ovvero quasi 7 miliardi di euro. A fine 2022, tale valore è risultato in crescita del 33% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un totale di AuM stanziati in Italia per la finanza a impatto pari a 9.279 miliardi di euro. Il 75% degli AuM è gestito da organizzazioni bancarie, il 21% da gestori di fondi a impatto e il 4% da investitori istituzionali. 

Il perimetro della finanza d’impatto e gli operatori finanziari che ne fanno parte sono stati identificati attraverso una metodologia che ha reso possibile intervistare tutti coloro che hanno dichiarato di effettuare o voler effettuare attività nell’ambito della finanza d’impatto attraverso strumenti sia di equity che di debito in Italia. Gli operatori finanziari così individuati sono stati profilati in base alle loro caratteristiche e all’approccio utilizzato nelle loro attività attribuibili al settore ” finanza d’impatto”, descritto attraverso una triade di elementi qualificanti, cd triade di impatto: intenzionalità, misurabilità e addizionalità.  

Adottando tali criteri, il 45% degli operatori risulta avere un approccio d’impatto “radicale” e il 55% un approccio di impatto “generalista”. Lo studio coinvolge un totale di 39 operatori del mercato finanziario, ovvero il 72% della popolazione che dichiara di adottare strategie di investimento legate alla finanza a impatto in Italia. Nello specifico, 31 operatori sono asset manager che investono direttamente in organizzazioni imprenditoriali con finalità sociali o in organizzazioni del terzo settore. 

L’Outlook italiano 2023 arriva in un momento in cui l’impact investing è ancora alla ricerca della sua più autentica identità. Il market sizing era probabilmente un elemento ancora mancante, pur se cruciale, per una migliore definizione del settore e il lavoro di Tiresia e SIA si orienta principalmente in tale direzione.

Le evoluzioni europee, tra finanza a impatto e finanza sostenibile  

Il Report si inscrive nel contesto delle esperienze di  market sizing prodotte in molti paesi europei, sotto la guida di Impact Europe (precedentemente Evpa), del Global Steering Group for impact investing (GSG) e dei suoi National Advisory Boards, di cui SIA è parte. Questo sforzo collettivo, nel 2022, ha prodotto il Report di market sizing europeo “Accelerating Impact – Main takeaways from the first harmonised European impact investment market sizing exercise che ha lo specifico merito di aver introdotto definizioni coerenti e condivise per questa classe di asset.  

L’esercizio di market sizing della finanza a impatto, in Europa come in Italia, permette per la prima volta di valutare la materialità e la coerenza del settore, di avanzare nella differenziazione concettuale – e di pratiche – tra “finanza a impatto” (o impact investing) e “finanza sostenibile”, nonché nell’individuazione degli strumenti, in ottica di evoluzione di quest’ultima verso approcci e strumenti impact.  

La visione che ha dato vita allo studio “Finance for Impact. 2023 Italian Outlook. The Journey to Radicality” si basa sulla convinzione che la competizione tra impact investing radicale e finanza sostenibile contribuirà all’integrità di quest’ultima. “Gli investimenti a impatto fanno parte della rivoluzione della sostenibilità, e ne rappresentano infatti la sfida più radicale. Perché la contaminazione funzioni, dobbiamo garantire che la finanza sostenibile non possa essere automaticamente definita come “a impatto”, ma che per acquisire tale condizione, debba attenersi a determinati requisiti e specifici parametri, che ne assicurino il reale valore positivo”, si legge infatti nell’Introduzione all’Outlook 2023, a cura di Tiresia-Politecnico di Milano e Social Impact Agenda per l’Italia (SIA).