Il rischio che l’Italia non rispetti gli impegni assunti nel 2015 in sede ONU con L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è assai concreto, a dircelo è il Rapporto ASviS 2023 “L’Italia e gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile”, pubblicato qualche giorno fa.

Siamo decisamente in ritardo: in confronto al 2010, sui 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, otto mostrano progressi limitati, sei presentano una condizione peggiore del 2015 e tre rimangono stabili.

Relativamente all’Italia, il Rapporto evidenzia che:

– tra il 2015 e il 2021, la quota di famiglie in condizione di povertà assoluta è salita dal 6,1% al 7,5% e riguarda quasi 2 milioni di famiglie, dove vivono 1,4 milioni di minori e continua ad allargarsi la disuguaglianza tra ricchi e poveri; 

– la spesa pubblica per sanità e istruzione dell’Italia è nettamente inferiore a quella media europea; 

– la disoccupazione giovanile è al 23,7% e 1,7 milioni di giovani non studiano e non lavorano. 

– dopo la ripresa post-pandemica del biennio 2021-2022, l’occupazione cresce debolmente, ma permane fortemente il lavoro irregolare (3 milioni di unità); 

– le energie rinnovabili rappresentano solo il 19,2% del totale, condizione che non permette di rispettare l’impegno preso dal nostro Paese con l’UE riguardo una netta riduzione delle emissioni.

– il tasso di innovazione è aumentato (+21% tra il 2010 e il 2018), ma molte aziende mostrano ancora forti resistenze a investire nella trasformazione digitale ed ecologica.

– l’economia circolare è in crescita (il consumo materiale pro-capite è diminuito del 33% in dieci anni).

Il Rapporto di quest’anno, dedicato all’analisi di quanto accaduto a livello globale, europeo e italiano da quando è stata sottoscritta l’Agenda 2030, mostra chiaramente che il nostro Paese, al contrario dell’Unione Europea, non ha imboccato in modo convinto e concreto la strada dello sviluppo sostenibile e non ha maturato una visione d’insieme delle diverse politiche pubbliche (ambientali, sociali, economiche e istituzionali) per la sostenibilità – afferma il direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini. – Ciò non vuol dire che non si siano fatti alcuni passi avanti o che non si siano assunte decisioni che vanno nella giusta direzione, ma la mancanza di un impegno esplicito, corale e coerente da parte della società, delle imprese e delle forze politiche ci ha condotto su un sentiero di sviluppo insostenibile che è sotto gli occhi di tutti, come confermano anche le analisi dell’opinione pubblica italiana contenute nel Rapporto”. 

Il Report evidenzia, altresì, l’urgenza di adottare nuovi approcci e politiche attorno alla finanza e agli investimenti, necessità che continuerà ad essere al centro del lavoro di SIA. 

Il Report completo è disponibile sul sito ASviS.

Fonte: Comunicato stampa ASviS del 19 ottobre 2023.