Per un 2022 di reale cambiamento sociale

E’ stato un anno intenso e complesso per tutti. La crisi sanitaria persiste, lasciando persone e comunità in un clima di incertezza rispetto al futuro. Al tempo stesso la vitalità delle organizzazioni che perseguono finalità ambientali e sociali non si è affatto spenta. Moltissime organizzazioni del Terzo Settore hanno affrontato con coraggio la grave situazione sanitaria e i dirompenti effetti economici e sociali, puntando sull’innovazione, e sono riuscite a mantenere buoni livelli di prestazione e in alcuni casi a rilanciarli qualitativamente e quantitativamente. I primi passi fatti nel 2021 dalla Riforma del Terzo Settore, ancora non sufficienti, speriamo possano proseguire più speditamente, sostenendo la missione di queste organizzazioni. 

L’anno della sostenibilità

Sicuramente il 2021 ha rappresentato l’anno di affermazione della sostenibilità come paradigma di sviluppo. A livello globale la finanza ESG rappresenta un approccio d’investimento consolidato, avendo raggiunto circa 38 mila miliardi di dollari in asset under management e puntando a superare i 50 mila miliardi entro il 2025. La sostenibilità è diventata un punto inamovibile delle agende politiche del G7 e del G20. A livello europeo la Commissione si è dotata di una serie di strumenti normativi e regolatori (Regolamento 2019/2088; Regolamento delegato 2021/2178, Tassonomia dell’UE, etc.) che continueranno a svilupparsi nei prossimi anni, sia per le aziende che per gli investitori, mentre le risorse finanziarie dell’Unione Europea sono sempre più legate a criteri di sostenibilità, per esempio nel caso dei fondi del Next Generation EU così come di ingenti parti della Programmazione Pluriennale (QFP).

Il contributo di SIA

Social Impact Agenda per l’Italia ha dato il suo contributo alla promozione di un’economia a impatto grazie al supporto fattivo dei Soci e del Comitato Scientifico. Potete leggere una breve sintesi delle attività 2021 di Social Impact Agenda per l’Italia qui in allegato. Evidenziamo in particolare la partecipazione alle attività della Task-force su Finanza e Infrastrutture del B20, dove assieme al Global Steering Group for Impact Investing abbiamo contribuito a focalizzare il Policy Paper indirizzato al G20 sulla finanza a impatto oltre che  quella sostenibile; la stesura delle raccomandazioni e il monitoraggio che stiamo portando avanti per un impiego più efficace delle risorse del PNRR in Italia, con speciale attenzione alla missione n. 5 relativa a “Coesione e Inclusione”; l’avanzamento delle proposte di sperimentazione di meccanismi di Payment by Result rivolte alla Pubblica Amministrazione e agli investitori nazionali; il dialogo e la riflessione sulla Tassonomia sociale dell’UE. 

Il rischio di impact washing

Tuttavia, l’ampio e crescente interesse nei confronti della sostenibilità comporta anche seri rischi di impact washing. Nel settore finanziario gli standard e i processi di assurance non sono ancora pienamente in grado di fornire informazioni affidabili e comparabili sulla reale performance ambientale e sociale degli operatori di mercato, creando difficoltà a quegli investitori che genuinamente vogliono allocare i propri asset in attività economiche sostenibili o a impatto. Gli accordi istituzionali a livello internazionale sono ancora insufficienti rispetto alle sfide della crisi climatica e ambientale, come evidenziato dal debole accordo della COP di Glasgow e dai dati sulle emissioni di gas serra aumentate nuovamente nel 2021. Anche la recente apertura (ancora non definitiva) della Commissione Europea a inserire gas e nucleare nella tassonomia verde come tecnologie coerenti con la transizione energetica suscita molte domande. Infine, alle dichiarazioni di impatto non corrispondono ancora miglioramenti soddisfacenti rispetto ai target definiti dall’Agenda 2030, per esempio di riduzione della povertà e delle diseguaglianze e di accesso a beni primari come alimentazione, istruzione e salute. 

Le prospettive della finanza impact

Questi elementi di rischio ci spingono a chiedere e a fare tutti – investitori, imprenditori, ricercatori, legislatori, cittadini – ancora meglio nel 2022. Gli attuali criteri ESG non sono sufficienti a tutelare le persone e il pianeta dagli impatti negativi delle attività economiche, e in alcuni casi sono addirittura dannosi, data la scarsa correlazione dimostrata tra gli investimenti ESG e la sostenibilità. Spesso anche la finanza ESG replica i principi di quella tradizionale, ponendo la propria attenzione al breve periodo e adottando un approccio di single materiality senza considerare adeguatamente gli effetti sull’ambiente e sulla società nel medio-lungo periodo. La finanza a impatto ci fornisce però strumenti che sono davvero utili ad accrescere il valore positivo delle attività economiche finanziate. Dal lato della misurazione d’impatto, iniziative come quelle degli SDG impact standards, delle norme dell’Impact Management Project e della contabilità integrata degli Impact Weighted Accounts consentono di comprendere in maniera più completa gli impatti, sia positivi che negativi, delle attività economiche. Dal lato delle opportunità finanziarie esiste un mondo di imprese sociali, che rappresenta l’8% del PIL dell’economia europea e impiega oltre 13 milioni di persone (2016), che merita maggiore fiducia e supporto finanziario e non-finanziario. Per questo motivo continueremo a seguire e lavorare sull’applicazione del Social Economy Action Plan della Commissione.  

Gli obiettivi di SIA per il 2022

Solamente in Italia nel 2020 i flussi di risparmio hanno superato gli 80 miliardi di euro, di cui molti sono rimasti fermi nei conti correnti. Esiste dunque un’opportunità per incrementare gli investimenti verso iniziative ad impatto, a patto che siano sviluppate innovazioni capaci di replicare e scalare i modelli d’intervento. Questo sarà sicuramente uno dei temi su cui concentreremo i nostri sforzi nel 2022. In questo scenario spero inoltre che lo studio, che presto pubblicheremo, sugli strumenti finanziari del Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) a sostegno della finanza a impatto, possa contribuire a un miglioramento nella loro applicazione nonché a una migliore conoscenza di questi tra gli operatori finanziari. 

Se si sono concluse la Presidenza italiana al G20 e la Taskforce sull’impatto del G7, non si interromperà il nostro impegno a divulgare i risultati di queste esperienze. Attraverso lavori di traduzione e di divulgazione, evidenzieremo approcci, strumenti pratici e casi di studio che sono stati sviluppati in questi consessi. Porteremo all’attenzione della nostra pubblica amministrazione, dal livello nazionale fino a quello locale, questa ricchezza di contenuti, rafforzando conoscenze e competenze per una politica industriale ad impatto sociale. 

Siamo confidenti che il 2022 sarà un anno di forte impegno e mobilitazione di tutti i nostri membri, sia internamente nei gruppi di lavoro che esternamente nelle sedi istituzionali, per rafforzare l’agenda politica sull’impatto ambientale e sociale positivo. La nostra squadra, fortemente motivata, riuscirà a esprimere tutta la sua capacità realizzativa grazie alla collaborazione con voi e alla condivisione di idee, progetti, contributi e opportunità. 

Ringraziandovi per tutto il supporto assicurato e il calore umano condiviso fino ad oggi, auguriamo a tutte e tutti un 2022 di reale cambiamento sociale. 

Giovanna Melandri, Presidente SIA

Filippo Montesi, Segretario Generale SIA